

Nel caso di Marco, argentino di Buenos Aires trapiantato a Milano, la prima caratteristica che salta all'occhio è che anagraficamente non c'entra davvero una mazza con il resto del gruppo, essendo ancora ben lontano dal varcare la soglia dei quaranta (intesi come anni, non escursioni notturne al gabinetto). Eppure, malgrado l'aspetto imberbe qui stiamo parlando di un signore che sul podio ci sale con discreta frequenza, malgrado non si tratti - quantomeno non ancora - di quello del Giro d'Italia; si dà il caso infatti che il nostro sia un apprezzato direttore d'orchestra, che abbia già diretto diverse volte LaFil -
Filarmonica di Milano (orchestra di cui è uno fondatori, insieme al nostro Luca) e che recentemente sia stato nominato direttore artistico della Società dei Concerti di Trieste. Comunque sia, tra un ouverture di Mendelssohn e un coro del Trovatore Marco trova il tempo di infilare qualche escursione in bicicletta in nostra compagnia (l'ultima volta, non a caso, nel corso del Circuito Verdiano tra Roncole e Busseto), malgrado una certa delicatezza di stomaco gli impedisca di abboffarsi come vorrebbe...
